Le fotografie di seguito sono state le protagoniste della mostra wePhoto 2017 dal 4 al 13 maggio presso la biblioteca di Casalecchio di Reno. Ognuno di questi racconti per immagini rappresenta la conclusione di un percorso personale e collettivo vissuto attraverso la fotografia. Quest’anno ha ottenuto il primo premio Angelo Iannotti con il suo progetto E il centurione che era lì presente di fronte a Gesù, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Veramente, quest’uomo era Figlio di Dio!»; il secondo premio, invece, è andato ad Alice Puglioli con il percorso La vita, una sovrapposizione di luoghi e persone. Un ringraziamento particolare a tutti i corsisti che sono stati davvero numerosi e appassionati.
LA VITA, UNA SOVRAPPOSIZIONE DI LUOGHI E PERSONE
di Alice Puglioli
Visitare, vivere, amare dei luoghi significa che essi si riflettono in te, nella tua anima, e tu ti rispecchi in loro.
E il centurione che era lì presente di fronte a Gesù, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Veramente, quest’uomo era Figlio di Dio!»
[Marco 15,39]
di Angelo Iannotti
PASSIONE
Al lavoro si contrappone un altro tipo di sforzo che non nasce da un’imposizione, ma da un impulso veramente libero e generoso della potenza vitale: lo Sport. (Jose’ Ortega y Gasset)
di Anna Ausilio
QUALCUNO PER GIOCARE
di Anna Mascagni
Voglio qualcuno per giocare
Qualcuno come me
Qualcuno per sopportare
a volte il papà, resistere
alla mamma. Qualcuno
per aspettare insieme il Natale
Qualcuno che se non trovo qualcosa è colpa sua
e se lo sgridano gli sta bene
ma non troppo se no mi viene da piangere
Qualcuno che se piango io è stato lui
e se piange lui Sei il solito frignone e non fare
la spia
Qualcuno che se incominciamo a ridere
Smettetela, ci dicono, di fare i cretini.
Qualcuno che parla di sera
nel letto vicino al mio letto
Qualcuno come un fratello, una sorella
anche tutti e due.
Qualcuno per litigare bene
E fare sul serio la lotta per gioco
BOLOGNA ATTRAVERSO I COLORI
di Caterina Bencivenni
IL DIMORARE
di Eleonora Galbusera
Una casa non deve mai essere su una collina o su qualsiasi altra cosa. Deve essere della collina, appartenerle, in modo tale che collina e casa possano vivere insieme, ciascuna delle due più felice per merito dell’altra. Frank Lloyd Wright, Autobiografia, 1932
Un luogo non è mai solo quel luogo. Quel luogo siamo un po’ noi. In qualche modo senza saperlo ce lo portavamo dentro…e un giorno per caso ci siamo arrivati. Antonio Tabucchi, Viaggi e altri viaggi, 2010
IPERBOLE
di Elisa Zambonelli
“- Alice: Per quanto tempo è per sempre?
– Bianconiglio: A volte, solo un secondo.”
(Lewis Carroll)
“In Luna Park / It can’t be dark / Too soon” (Pet Shop Boys, 2006)
di Erika Ferretti
Didascalie foto tratte da ELENCO DELLE ATTIVITA’ SPETTACOLARI, ATTRAZIONI E TRATTENIMENTI DI CUI ALL’ART. 4 DELLA LEGGE 18-3-1968 N. 337 APPROVATO CON DECRETO INTERMINISTERIALE DEL 23-4-1969, E AGGIORNATO CON DECRETO INTERMINISTERIALE DEL 18 luglio 2016 (G.U. anno 157° n. 180 del 3 agosto 2016)
CI RITROVEREMO QUANDO SAREMO VENTO SULLE ONDE DEL MARE
di Federica Belcastro
L’ARTE A BOLOGNA TRA TRADIZIONE E PASSIONE
di Francesca Grazia
Bologna vanta il portico più lungo del mondo che collega il centro storico da Porta Saragozza passando per l’Arco del Meloncello fino al Santuario della Madonna di San Luca. Il portico è lungo quasi 4 km e conta 666 archi e 15 cappelle, con numerose opere artistiche di evidente bellezza.
San Luca ospita una preziosa rappresentazione della Madonna col Bambino che una volta all’anno viene portata in città nella Basilica di San Petronio con una processione. Si narra che a metà del ‘400 durante una primavera molto piovosa che stava rovinando i raccolti, il popolo si rivolse alla Madonna e nel momento esatto in cui l’icona della Madonna di San Luca entrò in città per essere venerata, smise di piovere.
Bologna è anche il capoluogo della Regione più famosa al mondo per la concentrazione di aziende motoristiche, la cosiddetta “terra dei motori”, per l’eccellenza in materia di cultura automobilistica e motoristica. La Rossa Ducati bolognese è da sempre icona di fascino e potenza. Nel 1992 il prototipo del Monster si impose come capolavoro di minimalismo visivo: elementi considerati prima puramente funzionali (basamento, motore, telaio) furono elevati allo stato di ‘forma funzionale’ semplicemente per il fatto di essere messi in mostra.
Percorrere le tappe del portico in sella alla Rossa Ducati, restituisce una commistione di emozioni attraverso l’unione dei sapori antichi e moderni che evocano le grandi capacità tecniche e artistiche degli autori, il tutto attraversato dalla palpabile sensazione di una forza superiore che racchiude la Tradizione della nostra città.
STORIE DI IERI….LEZIONI PER OGGI E DOMANI
di Francesca Pedretti
Mio padre aveva un sogno comune
condiviso dalla sua generazione
la mascella al cortile parlava
troppi morti lo hanno tradito
tutta gente che aveva capito.
E il bambino nel cortile sta giocando
tira sassi nel cielo e nel mare
ogni volta che colpisce una stella
chiude gli occhi e si mette a sognare
chiude gli occhi e si mette a volare.
E i cavalli a Salò sono morti di noia
a giocare col nero perdi sempre
Mussolini ha scritto anche poesie
i poeti che strane creature
ogni volta che parlano è una truffa.
Ma mio padre è un ragazzo tranquillo
la mattina legge molti giornali
è convinto di avere delle idee
e suo figlio è una nave pirata
e suo figlio è una nave pirata.
E anche adesso è rimasta una scritta nera
sopra il muro davanti casa mia
dice che il movimento vincerà
il gran capo ha la faccia serena
la cravatta intonata alla camicia.
Ma il bambino nel cortile si è fermato
si è stancato di seguire gli aquiloni
si è seduto tra i ricordi vicini i rumori lontani
guarda il muro e si guarda le mani
guarda il muro e si guarda le mani
guarda il muro e si guarda le mani.
(Le storie di ieri, Francesco De Gregori)
INCANTI NEL BOSCO
di Manuela Di Marzio
Si può rimanere quasi ammaliati dalla viva bellezza cromatica di un fiore, quasi bloccati nell’osservare l’avvicinarsi furtivo di un insetto all’ambito obiettivo, rapiti dal senso piacevole di pace e serenità di una coccinella dopo una giornata di pioggia.
Per alcuni attimi il tempo pare essersi fermato e le distanze annullate, la natura risplendere in una perfetta sintonia e armonia di colori, fiori e animali.
L’incanto della natura ha la sua magia nel piccolo dettaglio, in un movimento inaspettato, in una presenza rapita e sottratta al tempo che passa. Tutto può fermarsi per un istante e diventare protagonista di una dimensione che non conosce spazi e tempi.
GRANDI PERIFERIE
di Marco Del Monaco
“Quello che si prova
Non si può spiegare qui
Hai una sorpresa
Che neanche te lo immagini
Dietro non si torna
Non si può tornare giù
Quando ormai si vola
Non si può cadere più
Vedi tetti e case
E grandi le periferie
E vedi quante cose
Sono solo fesserie
E da qui e da qui
Qui non arrivano gli angeli
Con le lucciole e le cicale….”
(Gli Angeli-Nessun pericolo per te Vasco Rossi, 1996)
IL MONDO VISTO DAGLI OCCHI DEL TIMIDO
di Marco Naldi
SOMMERSIONE ROSSA
di Marta Fedele
CONSISTENZE LEGGERE
di Massimo Lelli
“A volte mi chiedo se la realtà esiste davvero, se c’è veramente una natura delle cose, obiettiva e intatta. O se tutto ciò che ci accade è già modificato in anticipo dalla nostra immaginazione.” Chitra Banerjee Divakarumi
IL NARCISISMO DELLE COSE
di Mattia Di Bernardo
In SLOW (e)MOTION across childhood memories
di Paola Perretta
DAI DIVIETI DI AFFISSIONE ALLE INSEGNE DEL COMMERCIO E DELLE PROFESSIONI
di Pino Zuliani
CONTRASTO TRA PALLIDO E COLORATO, TRA FANTASIA E REALTA’
di Raffaello Scozia
CARRER DE SANT JOAQUIM
di Sonia Ferrari
MANI
di Stefania Baccillieri
DA QUI
di Stefano Di Bernardo
C’ERA IL LAVORO
di Sylvain Nadalet
C’era una volta in cui i luoghi di lavoro
Potevano spuntare tra gli ulivi o affacciarsi sul mare
E non crescevano come scatole tutte uguali
C’era un tempo in un cui il padrone
Diceva la sua anche su questo
Da quelle mille anime passate in quei luoghi
Per un giorno o per una vita
Rimane oggi uno strano silenzio
I turni che sbalzavano dall’alba alla notte
Non sono tornati
C’era una volta in cui la bellezza, come il lavoro,
Erano di tutti